GOVERNO: GABBIE SALARIALI E NIENTE SALARIO MINIMO
Un ordine del giorno di Andrea Giaccone (Lega), passato alla Camera col parere favorevole del governo, ha azzerato il salario minimo e fatto passare le gabbie salariali perché “lo stipendio unico nazionale può comportare disuguaglianze sociali su base territoriale, creando discriminazioni di reddito effettivo”. Inoltre, il 28 novembre un disegno di legge, con i medesimi obiettivi, è stato assegnato in Commissione Lavoro di Palazzo Madama.
Quindi la maggioranza decide di procedere su due fronti: con un ordine del giorno presentato durante la discussione che ha azzerato il salario minimo, che passa alla Camera col parere favorevole del governo, e con un disegno di legge assegnato in Commissione Lavoro del Senato il
28 novembre. Il provvedimento riguarderebbe tutto il pubblico impiego ma è la scuola a essere nel mirino: “Per alcuni settori, come ad esempio nel mondo della scuola” serve “un’evoluzione della contrattazione”, per arrivare a “una base economica e giuridica uguale per tutti, cui aggiungere una quota variabile di reddito temporaneo correlato al luogo di attività” tramite “ trattamenti economici accessori collegati al costo della vita dei beni essenziali, così come definito dagli indici ISTAT, nelle aree territoriali presso cui si svolge l’ attività lavorativa, con particolare riferimento alla distinzione tra aree metropolitane urbane, suburbane, interne e di confine”…. continua a leggere scaricando il documento sindacale…
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